lunedì 14 dicembre 2009

Il governo incontra il popolo che lo ama

Ma si scontra contro il Duomo.
E' una cosa seria, poteva rimanere seriamente offeso.

venerdì 19 giugno 2009

Il governo incontra i terremotati

No, diciamo di no, anzi, li evita come la peste, visto che dopo il terremoto gli sta devastando anche quel che resta della loro vita.

I terremotati, la protesta, la rabbia



Eccomi di ritorno. Tante le cose da dire. I post lunghi non sono il mio forte. Cercherò di sintetizzare al massimo. A Roma c'eravamo, e non eravamo pochi. Più di duemila. E solo terremotati, ché la partecipazione esterna è stata del tutto irrilevante. Abbiamo capito che il problema, quando si tratta di esserci, è solo nostro. Tanti dunque, sotto il sole cocente del primo pomeriggio. Tante persone di tutte le età. Persone che, pur profondamente provate, e stanche,hanno sfidato il caldo opprimente, la fatica, la paura. Non ci volevano, questo è apparso chiaro dall'inizio. Hanno tentato di bloccare il corteo spontaneo che si è snodato da Piazza Venezia sino a Montecitorio. Non gradivano gli striscioni che recitavano, in perfetto aquilano "Berlu$co', non te fa revede' a L'Aquila". L'esito della votazione lo sapete bene, non starò qui a ripetervelo. Era prevedibilissimo. Ci hanno ignorati. E calpestati. Ci hanno inferto un altro terremoto, quello di un pomeriggio sull'asfalto bollente, quello del rifiuto.Una rappresentanza dei comitati cittadini è stata ricevuta da un deputato del Popolo della Libertà, tale Giorgio Straguadagno, e qui ci starebbe bene la saggezza latina del nomen omen che io non menzionerò. Il suddetto, senza mezzi termini, dice che la tassa di scopo non passerà: non metteranno le mani in tasca agli Italiani e, tanto meno, affideranno il denaro della ricostruzione agli enti locali, dei quali non si fidano. Tutto resta nelle mani della Protezione Civile. Lo Straguadagno ha detto, infine : " visto che non avete il danaro per operare in autonomia dal governo centrale, non potete avanzare pretese. O questo, o niente". Raro esempio di democrazia e libertà. Complimenti onorevole Straguadagno! Da segnalare la presenza, in concomitanza alla nostra, delle guardie giurate dell'ANCR che manifestavano, in pochissimi, per problemi di rinnovo di contratto. Avevano dei fischietti che, guarda caso, usavano come rompitampani solo quando uscivano i rappresentanti dei comitati cittadini o i nostri deputati a dare notizie agli sfollati. Coprivano le voci dei nostri gridate al megafono. Momenti di tensione altissima, le forze dell'ordine difendevano solamente loro. I terremotati? Carne da macello. Per evitare strumentalizzazioni, si è deciso di snodarci in corteo di nuovo sino a piazza Venezia. Ed abbiamo forzato un posto di blocco in via del Corso, fermando brevemente il traffico con un sit in di protesta. Giunti a piazza Venezia, ci siamo uniti, mani nelle mani, in un girotondo che ha cinto l'intera piazza, al tramonto. Il minuto di silenzio per i 307 morti ha chiuso una giornata di dolore,delusione e profonda amarezza. Tutti perfettamente consapevoli del fatto che, con questo decreto, la nostra città morirà. Dopo la nottata trascorsa a Roma, per la prima volta fuori dall'inferno, coccolata dall'affetto di una carissima amica, nel primo pomeriggio son tornata a L'Aquila. In tempo per il suo arrivo. I comitati cittadini erano allertati, ma le notizie divulgate sui giornali circa il percorso del presidente erano false. Gli imperatori non vogliono essere contestati. Abbiamo istituito vari posti di blocco nelle possibili vie di accesso alla scuola della Guardia di Finanza, quartier generale della Protezione Civile. L'imperatore ci ha semplicemente sorvolati in elicottero. Non lo abbiamo intercettato. Non è sceso fra la gente che voleva porgergli delle domande. Che voleva sapere dove fossero finite le sue promesse. In compenso, abbiamo dovuto subire il sarcasmo, gli sberleffi e anche gli insulti delle forze dell'ordine, rivolti col ghigno sulle labbra. "Poveri sciocchi, ma davvero pensate che passi di qui? Siete patetici". Questo il succo, edulcorato, delle parole che ci siamo sentiti dire.

Ecco lo stato delle cose. Ma non ci fermeremo. Siamo soli, siamo pochi per ora,ché tanti hanno paura e sono sfiancati, ma andremo avanti. Li aspettiamo tutti al G8.

Il governo incontra... le mignotte, e le paga!

Il governo, sempre pronto a raccogliere le istanze di tutte le minoranze (?) incontra da tempo mignottame vario, pagandolo migliaia di euro, trasportandolo in giro per l'Italia in aerei di stato ed auto blu e premiando le migliori e più capaci con un posto in europarlamento o, perlomeno, in qualche listarella di qualche comune.
O al limite la promessa, poi non mantenuta, di qualche aiuto nella concessione edilizia per costruire un residence nel terreno di famiglia :)

I link si sprecano, ne metto qualcuno così, in ordine sparso

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APPROFONDIMENTI



Attenzione, però! La strategia difensiva di "mavalà" ghedini è che lui sia solo l'utilizzatore finale, quindi alla fin fine solo il puttaniere, non certo il magnaccia, quindi l'accusa di incitazione alla prostituzione decade a priori! State tranquilli, è ancora l'uomo nuovo da votare per un Italia più giusta e più bella.

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E poi Patrizia non è la sola:

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E' in ottima compagnia:

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E c'è pure la coca, kg (vedi la segretaria della lega arrestata per possesso di 8kg di coca... a chi la portava? Maavalaaaaaa CLICCAMI TUTTA )

SNIFFAMI TUTTA

E non dimentichiamoci che a questi festini, a Palazzo Grazioli o a Villa Certosa partecipava anche quella santa illibata di Noemi Letizia, il cui padre è ancora in attesa, poverino, di conoscere l'esito della riapertura del processo, stranamente fermo da 15 anni, che lo vede protagonista.



Mignottopoli avanza! L'obiettivo di riempire di mignotte e avvocati del premier pure il parlamento europeo è solo rinviato!

E poi ricordatevi che, come l'eroe ha spiegato a Jacques Chirac in visita ufficiale:"Su questo bidet non si può sapere quante chiappe ci siano passate"

E agevoliamo anche un bel servizio su una estate da PAPI

Ecco lo sbarco del mignottame presidenziale (c'è pure noemi?!?!)



E il festino orgiastico in stile narcotrafficante pubblicato su El Pais, tramite una agenzia Colombiana dove si è rifugiato il povero fotografo, ormai nel mirino di avvocati, cecchini e avvoltoi vari:



Con il premier Ceco Topolanek in pole position!



Ma non c'è problema.... ci pensa "mavalà" Ghedini a mettere tutto a posto:

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lunedì 16 febbraio 2009

Il governo incontra la merda, e puzza di più

Vi ricordate di Deborah Bergamini? Quella dirigente RAI paraculata non si sa in quale modo, la responsabile del palinsesto, quella che, intercettata mentre prendeva ordini dal suo capo, Berlusconi, della concorrente mediaset, incastrava programmi e impegni in maniera tale da non nuocergli, in maniera tale da evitare che il poverino patisse dei flop televisivi o anche solo per evitare che si parlasse troppo di alcune sconfitte elettorali? Non ve la ricordate? Vi aiuto a ricordare:

http://www.corriere.it/politica/07_novembre_21/rai_mediaset_inchiesta_710784ee-982a-11dc-89d7-0003ba99c53b.shtml

http://www.corriere.it/cronache/07_novembre_29/bergamini_sospesa_rai_28b39392-9e6d-11dc-9968-0003ba99c53b.shtml

Questa poveretta, con la faccia ancora piena di MELMA, piangeva, cancellava i post dei lettori cattivi del suo blog di regina dei celti, perchè non la capivano, poverina :(
E si sfogava, con tutti i giudici cattivi, che non capivano che lei l'aveva fatto in buona fede, e con i capi della RAI, che l'avevano cacciata.

Poco dopo, la poveretta riceveva il suo premio, direttamente dalle mani del suo capo, un seggio sicuro in parlamento, e veniva eletta.

Oggi il suo ruolo viene completato dalla presentazione dell'ennesima legge-MERDA di questo governo,l'ennesimo bavaglio, l'ennesima censura:

http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/politica/giustizia-10/carcere-intercetta/carcere-intercetta.html

Questa perla della democrazia è presentata proprio dalla nostra eroina :)

Il cerchio è chiuso. Itagliani di MERDA, con una memoria di MERDA, che votate gente di MERDA, gioite, sentitevi più sicuri :)

lunedì 15 dicembre 2008

Brevissimi aggiornamenti, il governo incontra la follia

Non si riesce a stargli appresso... una follia via l'altra!

Via la detassazione degli straordinari

Non che ne sentiremo la mancanza.... ma il tanto strombazzato provvedimento, panacea di tutti i mali italioti, viene abbandonato dai suoi stessi creatori, evidentemente resisi conto della grossa bufala mediatica....

Oltre il lodo Alfano!

Nel caso, tutt'altro che remoto che la Consulta bocci il lodo Alfano, questi sono pronti a mettere altri bastoni fra le ruote della giustizia che minaccia il loro povero premier. Bravi!!!!!

lunedì 17 novembre 2008

Il governo incontra la mafia

E gli da una mano :)

Questo il sei luglio

E oggi:

Nel 2008 revocato il 41 bis a cinquanta padrini

di Salvo Palazzolo - 16 novembre 2008
Palermo. Il fronte dell´antimafia cede silenziosamente. Negli ultimi cinque mesi è stato revocato il carcere duro a 13 padrini di Cosa nostra, 'Ndrangheta e Camorra. È rimasta vuota la cella al 41 bis che ospitava Salvatore Calafato, il mandante dell´omicidio del giudice Rosario Livatino.

Sono rimaste libere anche le celle di Giuseppe Iamonte, Fioravante Abbruzzese e Mario Pranno, capi storici della criminalità organizzata calabrese. Anche Giuseppe Biviera, uno degli 'ndranghetisti coinvolti nella faida che ha portato alla strage di Duisburg, non è più al carcere duro.
Da gennaio a giugno, come denunciato da Repubblica, erano stati addirittura 37 i padrini che avevano vinto la loro battaglia legale con i giudici di sorveglianza, da Torino a Roma, da Perugia a Napoli. Il ministro della Giustizia è riuscito a far ritornare al 41 bis solo il capomafia Antonino Madonia, uno dei mandanti dell´omicidio Dalla Chiesa. Tutti gli altri restano detenuti comuni, nonostante le condanne all´ergastolo e i misteri che ancora custodiscono. Nonostante, soprattutto, i ripetuti annunci di inasprimento del regime del carcere duro. L´emendamento sul nuovo 41 bis, approvato all´unanimità nei giorni scorsi dalla commissione Giustizia e Affari costituzionali del Senato, deve ancora andare in aula (l´esame è previsto nei prossimi giorni).
Intanto, ormai dalla primavera fanno vita più comoda Giuseppe La Mattina, uno dei mafiosi che uccise il giudice Paolo Borsellino. Poi Giuseppe Barranca e Gioacchino Calabrò, che si occuparono degli eccidi del 1993 fra Roma, Milano e Firenze. Al carcere duro non stanno più da mesi neanche altri capi storici dell´Ndrangheta: Carmine De Stefano, Francesco Perna, Gianfranco Ruà e Santo Araniti, il mandante dell´omicidio Ligato. E neanche il boss della Camorra Salvatore Luigi Graziano.
La nuova lista degli annullamenti contiene altri nomi di livello. Tutti nomi di capi. Giuseppe Iamonte era fra i trenta latitanti più pericolosi d´Italia quando fu arrestato, appena tre anni fa, dopo una lunga carriera a cui lo aveva iniziato il padre Natale. Il figlio era però andato oltre: era diventato il fornitore ufficiale di tritolo per i clan del Mezzogiorno, per questo veniva riverito più di un padrino. Gli ultimi provvedimenti di revoca riguardano pure il capo della cosca degli "Zingari" di Cosenza, Fioravante Abbruzzese; poi il capo di un altro clan di Cosenza, Mario Pranno; il capo storico della mafia di Gela Davide Emmanuello e il suo collega camorrista Gaetano Bocchetti, anche lui dai meriti criminali riconosciuti da diverse sentenze, per essere stato il fautore della cosiddetta «alleanza di Secondigliano». Infine, anche Eduart Tresa, rappresentante della mafia albanese in Italia. Eccoli, i 50 padrini a cui nel 2008 è stato revocato il carcere duro: quando erano in libertà organizzavano e ordinavano. Spesso, senza sporcarsi le mani. Adesso, in carcere, sono detenuti modello. Ai giudici di sorveglianza che si sono occupati dei loro casi sono mancate notizie aggiornate sull´«attuale pericolosità riconosciuta», che è il requisito per il mantenimento del 41 bis.
Dice Leo Beneduci, segretario generale dell´Osapp, la prima organizzazione sindacale dei poliziotti penitenziari: «Abbiamo appreso con piacere della annunciata riforma, ma come spesso accade non si sono fatti i conti con la realtà, ovvero con chi deve applicare norme maggiormente restrittive. Servono più personale, più fondi, più mezzi. Siamo già oberati di lavoro. Uno dei compiti più gravosi resta quello con i detenuti cosiddetti ad "alto indice di vigilanza", quelli a cui è stato revocato il 41 bis: rientrano nel circuito ordinario, dove spesso c´è sovraffollamento, e impedire che tornino a comunicare all´interno e all´esterno del carcere è davvero un carico insostenibile».


Tratto da: La Repubblica

sabato 25 ottobre 2008

Il governo incontra la scuola

2008-10-24 20:23
Berlusconi lancia la contromobilitazione
(di Federico Garimberti) (ANSA) - ROMA, 24 OTT - Deputati e senatori nelle classi per spiegare la riforma della scuola. Silvio Berlusconi lancia la sua contromobilitazione per rispondere alle "falsità" della sinistra e difendere il piano di riforma di Mariastella Gelmini.

Bene! E' la volta buona che qualche ministro ci rimette le penne :)