mercoledì 27 agosto 2008

Il governo incontra anche i pesci nella riserva protetta!



Va bene, va bene, "tecnicamente" Fini non è parte del governo, ma è roba "loro" ed è sempre parte integrante del partito del "famo come cazzo ce pare".
Provateci voi ad immergervi in un area protetta, anche senza farvici portare (a spese nostre) dai Vigili del Fuoco. Provateci.

La terza carica dello Stato ripresa in foto mentre si prepara per un'immersione
scortato dai vigili del fuoco in un'area protetta del parco nazionale dell'arcipelago
Giannutri, Legambiente accusa Fini
"Bagno in una zona vietata"
Il presidente del parco: "Non ne sapevo nulla, nessuna autorizzazione"
di ALESSIA MANFREDI

ROMA - Muta e bombole, come spesso gli capita in vacanza. Ma stavolta in una zona vietata. Il presidente della Camera Gianfranco Fini si è immerso in un'area a protezione integrale del parco nazionale dell'arcipelago toscano, un tratto di litorale dove è vietata qualsiasi attività.

GUARDA LE IMMAGINI

La denuncia arriva da Legambiente, che ha fotografato la terza carica dello Stato, accompagnato da una imbarcazione dei vigili del fuoco, mentre si prepara all'immersione davanti alla Costa dei Grottoni, nell'isola di Giannutri, definita dal decreto istitutivo dell'area protetta 'zona 1', interdetta cioè a qualsiasi attività che non sia di carattere scientifico.

"La segnalazione è stata mandata da un gruppo di nostri soci che hanno visto l'imbarcazione in una zona vietata, dove l'accesso è consentito solo per fini scientifici e dietro precisa autorizzazione" racconta al telefono Umberto Mazzantini, portavoce di Legambiente Arcipelago Toscano.

Una zona particolarmente bella, con una costa a picco, il mare incontaminato e fondali meravigliosi. Ma anche particolarmente delicata, continua Mazzantini: "Ospita rare specie di uccelli. E va protetta per salvaguardarne l'ecosistema".

Legambiente ha scritto una lettera alla direzione del parco per sapere "se l'imbarcazione e i subacquei presenti in quel tratto iperprotetto di mare avessero il necessario nulla-osta del parco e per quali attività di tipo scientifico e in base a quale progetto di ricerca approvato in precedenza dall'ente parco. E, in caso contrario, quali eventuali iniziative siano state prese dal parco per sanzionare l'imbarcazione e i sub nel caso non fossero autorizzati al transito, allo stazionamento e all'immersione in zona 1 a Giannutri".

Denunce simili sono già state fatte dall'associazione in passato. A Montecristo, ricorda Mazzantini, "negli ultimi tre anni sono risultate 150 spedizioni scientifiche. Aspettiamo ancora che ci diano l'elenco dettagliato di chi si è immerso e per quale motivo". Ora Legambiente attende dal parco una risposta formale "perché non è possibile che i potenti possano fare il bagno dove vogliono e gli altri no".

Ma il presidente del parco, Mario Tozzi, cade dalle nuvole: "Non ne sapevo nulla, non ne ero a conoscenza, nessuno mi ha chiesto il permesso, né tantomeno avrei potuto concederlo perché in quel tratto di mare nessuno può fare il bagno, per non parlare delle immersioni subacquee". "Se qualche autorità me lo chiede" continua "lo accompagno volentieri in giro per il parco, ma non certo in mezzo alla zona 1. E' una riserva integrale", ribadisce, aggiungendo che ci sono gli estremi per una grave multa perché "l'infrazione è grave".

Il presidente della Camera, appassionato di fondali marini, era già finito quest'estate al centro di polemiche per l'utilizzo di sommozzatori dei vigili del fuoco all'Argentario come scorta per le sue immersioni. In zone permesse, però.

(27 agosto 2008)

Il governo incontra i nuovi poveri, in fila per il pane



C'è Rotondi, li in mezzo, a distribuire il pane, non lo vedete?

Anche laureati e lavoratori fra i tremila in coda: «Ci vergogniamo, ma non abbiamo alternative»
ELENA LISA
MILANO
«La mia famiglia è di Cosenza. Non è ricca ma nemmeno povera. Mi aiuta con le spese per l’affitto, per tutto il resto me la devo cavare da sola. Arrivare con la laurea in una città come Milano credevo fosse la soluzione per vivere meglio, ma ho scoperto che la vita, oltre che dura, è anche molto costosa. Con quello che ho non ce la faccio, perciò vengo qua». A parlare è una ragazza che si fa chiamare Maria. Anche lei è in coda, alle otto e trenta del mattino, davanti alla sede di «Pane Quotidiano», associazione che ogni giorno distribuisce pane, latte e altri viveri.

Maria sta ai cancelli di viale Toscana 28, periferia della città; l’altra sede è in viale Monza 335, e ciò che ultimamente accade, dicono increduli gli stessi volontari, è «sconvolgente». Più di 1.500 persone in settimana e oltre 3.000 soltanto il sabato, si mettono in coda, aprono il loro sacchetto e aspettano che venga riempito: a volte con il pane ci sono formaggi e yogurt, altre volte frutta e verdura, altre ancora un chilo di pasta.

In coda ci sono molti immigrati in difficoltà e qualche sbandato, ma almeno un terzo è rappresentato dall’«esercito italiano dei nuovi poveri». Persone assolutamente normali, come Maria, trent’anni, ha un aspetto curato, labbra lucide di rossetto e occhiali da sole sulla testa. Come lei, anche gli altri italiani non vogliono dire come si chiamano: temono di essere riconosciuti, come se non farcela fosse una vergogna privata da nascondere. Abitano in case dignitose, indossano abiti puliti, hanno figli che lavorano all’estero oppure si barcamenano tra un contratto interinale e l’altro. Mangiano a pranzo e a cena, ma per continuare a farlo hanno bisogno di assistenza. C’è chi chiede aiuto da anni. Altri lo fanno da alcuni mesi, da quando i prezzi dei prodotti alimentari sono esplosi, pane e pasta in testa.

Come Antonio che pronuncia il nome a fatica e forse se lo inventa. Jeans, una polo, fresco di barba, arriva e parla con la testa bassa: «Ho 24 anni e vivo da solo da quando ne ho 20. Da quando i miei hanno divorziato mi mantengo facendo lavori saltuari. Non vengo qui volentieri ma non ho alternative. Con quello che mi danno riesco a risparmiare anche cinque euro al giorno. Quei soldi mi servono, devo ricaricare il cellulare, altrimenti come faccio a parlare con l’agenzia che mi propone il lavoro?».

Più di 10 quintali di pane, oltre mille litri di latte, dalle 2 mila alle 3 mila confezioni di formaggio, e altrettante di yogurt: questa la distribuzione giornaliera della onlus che, con 60 volontari, dà aiuto a chi è in difficoltà «senza chiedere nome e pretendere informazioni». E’ la prima regola dello statuto. «Sto qui da 13 anni - racconta il coordinatore dei volontari, Saverio Rebecca, 80 anni -. Apriamo i cancelli alle 9 e chiudiamo alle 11. Quelli che arrivano ormai li conosciamo. Negli ultimi mesi però qualche cosa è cambiato».

Saverio, mentre parla non smette di infilare quarti di toscano e formaggio a fette nelle buste di chi arriva davanti allo sportello: «Ci sono sempre più italiani. I giovani ancora si contano sulla punta delle dita, non sono moltissimi, ma riusciamo a distinguerli anche se non parlano e ci fanno a stento un sorriso. Non è così per i pensionati che sono tanti già da un bel po’».

Alle dieci passate al cancello si avvicina un anziano alto con berretto e occhiali scuri che cammina con un bastone: davanti a lui un africano con il figlio in braccio. Dietro due donne arabe con il velo. Indossa un camiciotto che sembra appena stirato, pantaloni bianchi e lindi: «Facevo l’autista e ho dovuto smettere per un incidente. Ho la pensione minima, quasi 500 euro al mese. La casa è mia, ma a fine mese non riesco ad arrivarci. Acqua, gas, luce. Io e mia moglie dove troviamo i soldi per mangiare? I miei figli lavorano in Germania e in Francia, nemmeno immaginano come stiamo noi in Italia e non vogliamo farglielo sapere. Nome, foto sul giornale? No grazie, mia moglie si vergognerebbe».

Nonostante l’orario per i rifornimenti sia scaduto da quasi tre quarti d’ora, i volontari continuano: impilano scatoloni, mettono il cibo nel frigorifero e riempiono altre buste: «Sono quelle speciali, per chi ha più bisogno. C’è chi ha perso il lavoro per una malattia e chi ha una famiglia da mantenere». Come Rosa, un marito appena licenziato da una ditta di pulizie fallita, un figlio impiegato, l’altro che distribuisce pizze e l’ultimo che studia alle medie: «Non avrei mai pensato di ritrovarmi così, credevo che a 50 anni i binari della mia vita fossero già tracciati. Invece basta un imprevisto, ti gira storta e bisogna ricominciare tutto daccapo».

martedì 26 agosto 2008

Più voli (di stato) per tutti!


Tutti a bordo. Nella Gazzetta Ufficiale del 22 agosto scorso, in cima ad una serie di priorità nazionali come la certificazione di qualità del «cipollotto nocerino» e della «mela della Val di Non», poco prima delle «modalità tecniche di svolgimento della lotteria ad estrazione istantanea con partecipazione a distanza "Le carte della fortuna online"», in un posto che si immaginava ben occultato nella calura agostana, compare la nuova direttiva sul «trasporto aereo di Stato» del governo Berlusconi. La norma, varata il 25 luglio passato, anche qui con massimo riserbo (non ce n’è traccia né nell’indice analitico del sito www.governo.it, né nella rendicontazione del Consiglio dei ministri di quel giorno), abroga le norme più restrittive sui voli di Stato varate dal governo di Romano Prodi meno di un anno fa e le sostituisce con regole meno rigorose.

Nel merito l’articolo 5 della nuova norma apre i portelloni dei voli di Stato («in via del tutto eccezionale e previa rigorosa valutazione», è scritto in modo quasi paternalistico nella legge) al «personale estraneo alla delegazione ma accreditato al seguito della stessa su indicazione dell’Autorità anche in relazione alla natura del viaggio, al rango rivestito dalle personalità trasportate, alle esigenze protocollari ed alle consuetudini, anche di carattere internazionale».

Ancora, ad «accompagnatori la cui assistenza sia ritenuta necessaria dalla Prefettura o dalla Rappresentanza diplomatica competente alla trattazione della richiesta». E, sempre in via «del tutto eccezionale» a vice ministri e sottosegretari, che le precedenti direttive del governo Prodi lasciavano a terra.

Insomma, le maglie sono di nuovo larghe, con buona pace di chi in questi anni ha gridato contro gli sprechi della «casta». Certo sul tema dei voli il centrodestra non ha mai badato a spese. Durante i cinque anni del precedente governo Berlusconi i membri dell’esecutivo avevano accumulato una serie impressionante di ore di volo: dal 2002 al 2005, la voce di spesa per i voli di Stato era lievitata da 23 a 65,5 milioni di euro, quasi 180mila euro al giorno.

Nel dettaglio la spesa era di 23 milioni nel 2002, di 41 nel 2003, di 52 nel 2004. Nel 2006, anno in condivisione tra Berlusconi e Prodi, la cifra era scesa a 43 milioni per arrivare a 35 nel 2007.

Certo quell’anno fece più notizia il fatto che Clemente Mastella fu fotografato dall’Espresso mentre scendeva da un Airbus presidenziale in compagnia del figlio Elio e del ministro Francesco Rutelli per recarsi al Gran Premio di automobilismo di Monza (la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per il reato di abuso di ufficio) e così la destra potè soffiare ugualmente sul fuoco del malcontento popolare.

Ora, mentre l'imperiese ministro Scajola si preoccupa della conservazione della tratta aerea Fiumicino-Albenga, e Berlusconi immagina 7mila licenziamenti per Alitalia, i 41 aerei blu della flotta di Stato, scaldano i motori.

Speriamo che il governo che incontra la gente queste cose le racconti....

sabato 16 agosto 2008

Divieti insensati...

Ringraziamo il ministro maroni che, per la nostra sicurezza, ha dato poteri "estremi" alle amministrazioni Comunali che, giustamente, si sono date da fare!

Dai baci in auto al cibo ai piccioni. Il vademecum per orientarsi nella selva dei divieti
Il decreto Maroni sui superpoteri ai sindaci ha aperto la strada a decine di ordinanze
Tolleranza zero, è l'estate dei divieti
Dove, e per cosa, si rischia la multa
DI VLADIMIRO POLCHI

Tolleranza zero, è l'estate dei divieti Dove, e per cosa, si rischia la multa
ROMA - Attenti ai piccioni. A Lucca, dargli da mangiare può costare caro: fino a 500 euro di multa. Frenate, poi, le vostre effusioni: per un bacio in auto a Eboli si sborsano 500 euro. Organizzate una festa con fuochi d'artificio? Ricordate che a Positano sono vietati ogni giorno, tranne il sabato. E poi, dite addio ai massaggi sui litorali. Ogni estate ha i suoi divieti, si sa. Ma questa del 2008 rischia di diventare un percorso a ostacoli. Complice il decreto Maroni, che incoraggia la "creatività" dei sindaci a colpi di ordinanze.

In effetti i primi cittadini, ora "ufficiali di governo", stanno dando prova di grande fantasia. I divieti? Dai più seri, ai più futili. Tra i primi, quelli che colpiscono l'accattonaggio (ad Assisi, Verona, Venezia, Firenze), la prostituzione di strada con maximulte ai clienti (a Padova, Verona, Silvi, Pescara), gli ambulanti abusivi e il trasporto di merce in borsoni (a Venezia, Alassio, Roma, Cortina d'Ampezzo, Forte dei Marmi).

Un pacchetto d'ordinanze, questo, che è direttamente figlio del decreto legge del 5 agosto scorso, relativo ai nuovi poteri dei sindaci. Altri divieti, che colpiscono a pioggia i comportamenti più vari, sono invece usciti dai cassetti dei Comuni ben prima del via libera dato dal Viminale. Capostipite, l'ordinanza anti-lavavetri di Firenze, del 27 agosto 2007.


A Positano, da fine giugno scorso i "botti" sono vietati nelle feste private, tutti i giorni a eccezione del sabato dalle 20.30 alle 23. Le multe? Da 50 a 500 euro. Il sindaco di Forte dei Marmi, Umberto Buratti, invece, ha deciso di vietare l'uso del rumoroso tagliaerba nel pomeriggio e durante il weekend. Ben oltre si è spinto il 2 agosto scorso, il sindaco di Eboli: ha infatti deciso di istituire una multa fino a 500 euro per chi viene trovato in auto in atteggiamenti amorosi.


A Lucca, il nemico è il piccione e chi gli dà da mangiare: la multa può andare da 25 a 500 euro. Sotto attacco sono poi le panchine di mezza Italia: a Voghera, il vicesindaco Graziano Percivalle (Udc) le vieta a partire dalle 23 a gruppi composti da più di tre persone; a Viareggio, invece, nei mesi di luglio e agosto è vietato appoggiarvi sopra i piedi. A Novara, il primo cittadino Massimo Giordano proibisce la sosta notturna nei parchi a più di due persone.

Attenti anche in spiaggia: a Massa Carrara non si può cucinare dentro le cabine degli stabilimenti; ad Eraclea, guai a costruire castelli di sabbia; a Is Aruttas (Olbia) multa fino a 360 euro per chi fuma in spiaggia. Non va meglio in città: a Genova dall'8 agosto scorso, non si può passeggiare con una bottiglia di bevanda alcolica in mano, tra i carrugi del centro storico. Vietato, poi, in molte città (ad esempio Capri) girare a torso nudo o in bikini.

Per non essere da meno degli enti locali, anche il governo nazionale impone i suoi divieti estivi. Con un'apposita ordinanza, infatti, il sottosegretario al Welfare, Francesca Martini, ha proibito qualche giorno fa i massaggi lungo i litorali, per "prevenire gli effetti pericolosi che possono essere generati dalla pratica sulle spiagge di prestazioni estetiche o terapeutiche, da parte di soggetti ambulanti non in possesso di adeguata preparazione e competenza".

C'è invece chi i divieti decide di toglierli. Il 13 agosto, un uomo che leggeva un libro sdraiato sul prato di Campo Marzo a Vicenza è stato multato di 50 euro, in base a un'ordinanza del 2002, che vietava di adagiarsi sull'erba di alcuni giardini pubblici. Divieto, che il Comune ha deciso però di togliere per permettere di "stendersi sull'erba: cosa che tranquillamente avviene in tutti i più bei parchi del mondo".

(15 agosto 2008)

sabato 9 agosto 2008

Corruzione? E' cosa nostra...

Cominciamo con una notizia old, ma passata assolutamente in sordina.
Era ovvio che, fra un attacco alla magistratura comunista, un colpo all'informazione, i tagli alle forze dell'ordine e i tentativi di stupro della libertà di stampa e di indagine giornalistica, si andasse a parare direttamente su uno dei principali mali che affligge da sempre la casta.

Governo sopprime l'Alto Commissario anticorruzione
domenica, 13 luglio, 2008


Trasparenza e lotta alla corruzione sono due componenti fondamentali di ogni democrazia. A garanzia delle prime due, e di conseguenza anche della terza, nel 2004 venne istituito in Italia l'Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione. Previsto da accordi internazionali sottoscritti dal nostro paese con il Consiglio d'Europa con l'Onu e con l'Ocse, rappresenta una garanzia di imparzialità e un istituto al quale i cittadini che hanno subito abusi dovuti alla corruzione potevano fare riferimento ed essere tutelati. Potevano, visto che dal prossimo 25 agosto questo importante istituto cesserà di funzionare, così come prevede il decreto legge n. 112 e approvato lo scorso 25 giugno.

Semplificare sembra essere la parola d'ordine, come del resto ci ricorda anche il ministero creato ad hoc, e proprio in nome della semplificazione – come spiega Transparency Italia in un comunicato (.doc) - “il decreto legge ha previsto l'accorpamento nel settore statale allargato, di tutti gli enti con personale inferiore a 50 addetti per condivisibili motivi di efficacia di gestione e risparmio. All’art. 68: riduzione degli organismi collegiali è prevista la soppressione dell’alto commissario contro la corruzione” (si veda il testo integrale del Dpef 2009-2013 .pdf).

Una decisione che preoccupa anche perché l'Italia, nelle classifiche sulla percezione della corruzione non occupa certo i posti migliori. Preoccupazione arriva anche da Strasburgo, dove ha sede il GRECO (Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d'Europa del quale l'Italia è il 45° membro dopo il suo ingresso nel giugno del 2007). Il suo presidente Drago Kos in una lettera (.pdf) indirizzata all’Alto Commissario italiano Vincenzo Grimaldi ha espresso la sua “profonda preoccupazione in merito alla decisione del Governo Italiano, presa tramite decreto legge, di abolire questa istituzione e - si legge nella missiva - nel corso della riunione plenaria d’ottobre, la delegazione italiana presso il GRECO sarà chiamata a fornire maggiori informazioni riguardo le ragioni di tale decisione e le probabili conseguenze nella lotta alla corruzione in Italia”.

L'Ufficio italiano fu creato cinque anni fa, proprio durante uno dei governi Berlusconi, anche se ha cominciato ad essere operativo a tutti gli effetti solo a partire dallo scorso settembre, quando alla guida fu chiamato l’ex prefetto di Roma Achille Serra. Un'istituzione che non pare piacere ai nostri governanti bipartisan. Già durante il governo Prodi, nel 2006, ci fu un tentativo di chiusura, quando all’interno dei provvedimenti sulle liberalizzazioni del ministro Bersani, venne proposto l'accorpamento con l’Ispettorato della funzione pubblica.

Transparency Italia ha inviato al governo attuale un appello (.doc) affinchè si riesamini la decisione e si valutino le conseguenze che la chiusura dell'istituto porterà. L'appello è riporta anche numerosi rilievi sulla situazione italiana che fanno capire quanto il nostro paese abbia bisogno dell'Alto Commissario: “la corruzione limita la libertà economica, la concorrenza e induce privilegi ingiustificati. In Italia questo flagello ha raggiunto livelli altissimi e le classifiche internazionali ci pongono al penultimo posto nell’Europa dei 15. L’indice di percezione della corruzione elaborato annualmente da TI, ci pone alla 40sima posizione mondiale con un punteggio di 5,2 in una scala di crescente eticità che va da 1 a 10. Estrapolando le valutazioni di Banca mondiale si calcola che, in Italia la corruzione del solo settore statale distrugga risorse per 50 miliardi di euro l’anno. Inoltre - continua l'appello - le società internazionali di rating valutano il rischio paese e quindi il costo del debito anche con il grado di percezione della corruzione. L’onere del nostro debito Ne viene penalizzato: un aggravio di un quarto di percentuale sul tasso d’interesse comporta oneri di circa 4 miliardi euro.”

Oltre all'appello viene inviato a Palazzo Chigi anche un piano per il finanziamento dell'istituto in .doc, dove si propone la gestione e l'utilizzo dei beni confiscati per reati di corruzione (importi rilevanti giacevano inutilizzati da decenni presso i Tribunali).

Nel sito ufficiale è possibile vedere nei dettagli l'operato dell'Ufficio, solo per dare un'idea citiamo tra le indagini svolte quella sul Policlinico Umberto I di Roma (.pdf) (ma che gli frega a loro.. poi ci mandano il gabibbo di striscia... NDR), sulle Asl di Castellammare di Stabia (.pdf) e di Vibo Valentia (.pdf), sui test universitari per l’accesso alle facoltà di medicina e odontoiatria (.pdf), sulle procedure di assunzione di personale ausiliario tecnico e amministrativo dell’Ufficio scolastico provinciale di Napoli (.pdf). Indagini che hanno evidenziato un sistema di illecito diffuso.

Transparency International ha pubblicato lo scorso 24 giugno, il Rapporto annuale (.pdf) sullo stato della applicazione della convenzione anti-corruzione dell’OECD (Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione economica), a cura di Fritz Heimann e Gillian Dell. Gli esperti internazionali e autori del rapporto segnalano un carattere endemico nella lotta alla corruzione: assenza di normative chiare, carenza di dati e statistiche in merito, mancanza di uffici con competenze specifiche, ostacoli legislativi alla trasparenza e lotta alla corruzione. Si segnalano anche le incongruenze nel pacchetto sicurezza e l'impunibilità di chi ricopre alte cariche istituzionali.

Insomma insieme a tutto questo anche il decreto che prevede la soppressione dell’ufficio dell’Alto Commissario per la prevenzione ed il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito all’interno della pubblica amministrazione, non fa che allarmare ancora di più per la situazione Italia.

E pensare che qualche giorno prima della firma del decreto legge era stato firmato un accordo di collaborazione tecnologica tra il prof. Fabio Pistella, presidente del Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA), e il prefetto Vincenzo Grimaldi, Alto Commissario anticorruzione con l'obiettivo di potenziare il sistema informativo dell'Alto Commissario per la lotta alla corruzione e al fine di migliorare la raccolta ed il trattamento dei dati e delle informazioni necessari allo svolgimento delle funzioni di indagine, di monitoraggio della spesa, di studio e analisi dei fenomeni di corruzione e di illecito nella pubblica amministrazione. Che sia stata proprio questa la molla che ne ha fatto scattare la chiusura immediata?

Elvira Corona

http://www.unimondo.org/article/view/159427/1/

giovedì 7 agosto 2008

I primi 100 giorni del governo Berlusconi IV

Si possono riassumere in poche, sintetiche, frasi:

Bene! Avanti così! (AKA "BAC")
Rosikate! Continuate a Rosikare!

Questo è quello che l'elettore medio delle libertà argomenterà a fronte degli SCEMPI che questo governo sta perpetrando ai danni degli Italiani (tutti).

Ma la triste realtà è ben diversa, e viene nascosta dietro alle balle Napoletane, occultata da stuoli di avvocati pagati dal Cainano, ed è composta da un elenco, potenzialmente infinito, di corbellerie (quando ci va bene), porcate, odiosità, DANNI, che stiamo raccogliendo, per la vostra gioia, e discutendo, su un forum pubblico.

Ecco l'elenco -sigh- non esaustivo; mano a mano affronteremo punto su punto.

1) Norme PRO riciclaggio del danaro Status: APPROVED
2) Sospensione di 100.000 processi, fra cui, casualmente, quello che coinvolge Mills e Berlusconi Status: REVISED
3) Persecuzione delle intercettazioni, e non degli intercettati colpevoli, fra cui, per caso, Berlusconi che chiacchiera con Saccà Status: APPROVED
4) Class action; era troppo bello per i consumatori per andare bene a confindustria, quindi via... Status: APPROVED
5) Sicurezza stradale? No grazie, via i fondi... Status: APPROVED
6) Compri tarocco? 6 anni e seimila euro di multa Status: PENDING
7) Via l'ICI? Non c'è problema, rimettiamo ticket su tutto Status: APPROVED
8) Terroristi? No autori in rete. CENSURA! Status: PENDING
9) Basta soldi per il sud! Anzi no! Si faccia il ponte sullo stretto! Status: BOH?
10) Introduciamo il reato di clandestinità... Status: ANCHE NO
11) ALITALIA... ma la cordata? Solo prestito ponte convertito in capitale? Soldi nostri! Status: APPROVED
12) Chiesa: novanta gradi e libri gratis... Status: PENDING
13) Silviotassa per Rete4: 3.5 miliardi di euro, soldi nostri! Status: PENDING
14) Smaltire in discarica un rifiuto normativamente considerato pericoloso in
qualsiasi paese europeo? Yes, in Campania! Ostacolare/fermare le
indagini dei giudici su rifiuti/politica/camorra? Pure! Status: APPROVED
15) Basta pippe davanti al monitor! Il governo delle moralità (degli altri) Status: BOH
16) Privatizzazione dell'acqua Status: PENDING
17) Revisione del lodo Schifani, una delle leggi più spudoratamente ad personam mai
proposta, immunità per le più alte cariche dello stato->Lodo Alfano. Status: APPROVED! VITTORIA!
18) Intenzione di ritorno al nucleare (mentre il resto del mondo
smantella le centrali nucleari e fa a gara a chi costruisce le wind farm e le solarm farm più vaste) Status: PENDING
19) Tentativo (per fortuna fallito, grazie a IdV) di inserire un decreto sul patteggiamento nel pacchetto sicurezza Status: FAILED
20) La balla sulla rinegoziazione dei mutui, nella quale, a conti fatti, si risparmia prima e si paga dopo, visto che le banche non sono fesse Status: APPROVED
21) La guerra agli statali continua...... con norme vessatorie.... Status: APPROVED
22) Lotta al precariato? STICAZZI..... Status: APPROVED
23) Lotta al precariato? STICAZZI^2, tornano le lettere di dimissioni in bianco.... Status: APPROVED
24) Cancellata la norma per l'invio telematico delle dimissioni volontarie....
25) Le impronte digitali ai bambini, solo rom porcata PENDING
26) SICUREZZA? RI-NO GRAZIE Status: DEPLOYED
27) Tetto agli stipendi d'oro, addio Status: THANKS!
28) Stop al certificato energetico per le case Status: Ri-Thanks!
29) Cancellato lo stato sociale; 800.000 persone a rischio vita grazie al governo. BAC Status: APPROVED
30) Precari? STI CAZZI!!!!!!!!!! No all'obbligo di reintegro Status: APPROVED
31) Patteggiamento allargato, la sicurezza di farla franca... più sicurezza... PER I DELINQUENTI!!!!Status: APPROVED
32) Tagli alle tasse? Figuriamoci Status: WAITING
33) Fannulloni nella PA? Colpiamo nel mucchio... Status: MINIMIZED
34) Governincontra.it ? Status: STOLEN! EHM
35) Extracomunitari unico grande problema italico... STATO DI EMERGENZA! Status: PORCATED
36) ICI eliminata si... ma "è una porcata" (cit.) Status: DEPLOYED
37) Rifiuti a Napoli? Tutto risolto... si... DITTATURA e BALLE! Status: CILE!
38) Redditi online? Aveva ragione Visco Status: FIGUREMMERDA
39) Canone RAI no more? Ma de che, ANZI! Sanatoria e arretrati! Status: STATALIZED
40) Obbligo scolastico di nuovo a 14 anni, da 16 che era; BENE AVANTI COSI', meno istruzione per tutti!Status: REGRESSED
41) Tagli alla SICUREZZA! Tutte le FdO in piazza! Status: DEPRECATED
42) il pdc ricusa la gandus, ma se la prende inderposto Status: TOH
43) Meno sprechi nella sanità? A danno di chi? Status: APPROVED
44) Taglio dei fondi alla università come previsto dal decreto legge del 25 giugno 2008 n°112.... Status: DESTROYED
45) Poteri sbagliati ai Sindaci? Vigili-Sceriffi Vs Polizia... tipo Sceriffo Vs FBI.... Status: APPROVED

E' tutto vero, non è un incubo... e presto ognuna di queste voci diventerà un post, che urlerà, da questo sito governativo il mio e, spero, il vostro sdegno.

Cercasi collaboratori

Non è un lavoro difficile, basta accendere una TV (qualsiasi rete) o leggere "Il Giornale" (AKA "Il Rotolo") e consumare un evidenziatore.
Lasciate un commento qui sotto se volete collaborare nell'evidenziare le magagne, le iniquità perpetrate ai danni del popolo Italiano e, se va bene, le ingenuità, commesse dall'attuale governo.